Vedete, io l'amavo. Era amore a prima vista, a ultima vista, a eterna vista!

giovedì 20 novembre 2014

Assaggio di libro

Il bosone di Higgs


Come non parlare, in un libro di scienza che tratta curiosità e nozioni interessanti, di quella che è riconosciuta come la “Particella di Dio”?
Ovviamente non si può ma è anche difficile trovare un modo corretto per avvicinarci ad un argomento tanto complesso, definire il Bosone di Higgs richiederebbe dei tecnicismi che abbiamo solo sfiorato in questo testo e che quindi potremmo non padroneggiare abbastanza, ben più utile sarebbe capire perché è così importante e quindi derivarne una spiegazione più pratica che non fisica di questa fantomatica particella.
Il Bosone di Higgs, come sempre, è la risposta teorica ad una domanda nata dalla necessità di descrivere tutto l’insieme delle interazioni conosciute attraverso un Modello Standard, universale, cioè unificare il modo di descrivere come tutte le particelle interagiscono fra loro.
Proposito lodevole e logico ma che nasconde una falla piuttosto grave, spesso nelle leggi (alcune delle quali le abbiamo anche viste) fanno fatica a comparire le masse, come se fosse necessario che le particelle non debbano avere massa.
Questa considerazione è palesemente smentita dalle conoscenze che abbiamo, gli elettroni hanno massa, così come i protoni e tante altre.
La stampella creata ad arte è proprio il Bosone di Higgs.
Una particella subatomica che giustifica l’esistenza di un Campo di Higgs entro cui alcune particelle acquisiscono massa ed altre no o almeno lo fanno in misura diversa.
Gli scienziati del CERN hanno spiegato questo meccanismo usando una semplice analogia, pensiamo al campo di Higgs come si fa con un party con molti invitati (bosoni).
Quando entra nella stanza un Vip tutti i partecipanti si accalcheranno vicino a lui, rallentandone l’avanzata ma regalandogli “massa”, perché si addensano nelle sue vicinanze attirando altra attenzione ed un certo impedimento al movimento.
Questa perdita di velocità, di energia, non sarebbe una dispersione nel nulla ma un’acquisizione di massa (del resto, Einstein, aveva in qualche modo legato energia, massa e velocità).
Se si trovasse ad entrare il facchino della pizzeria, molto probabilmente, l’unico ad andargli incontro sarebbe il più affamato nella sala.
Se il Bosone di Higgs esistesse, ci sarebbe la perfetta compensazione al problema delle masse delle particelle, se invece fosse un buco nell’acqua allora parte della fisica sarebbe da rivedere perché non esattamente corretta.
Il metodo usato per verificarne l’esistenza è quello di accelerare protoni a velocità prossime a quella della Luce per poi farli collidere, da questi urti si generano molte particelle con proprietà note ed individuabili, li dove dovrebbe registrarsi una anomalia potrebbe nascondersi il bosone di Higgs.
Il CERN ha realizzato un esperimento di questo tipo riuscendo a ricreare una situazione simile a quella vissuta nell’Universo negli istanti subito successivi al Big Bang ed in cui si è osservata l’esistenza di una particella di proprietà compatibili con quelle che dovrebbe avere la “particella di Dio”.
Dopo circa un anno, nel 2013, di analisi dei dati è stata confermata l’esistenza del Bosone di Higgs e ne è stata quantificata la massa, questa scoperta oltre le innumerevoli implicazioni fisiche ha, giustamente, portato al massimo riconoscimento, con 50 anni di attesa, per il suo Teorizzatore, il Premio Nobel.

L’esempio di Higgs è indicativo di come un’idea possa vivere decenni di incertezza prima di vedere una conferma o una smentita definitiva, a volte non basta una vita per ottenere risultati soddisfacenti.

mercoledì 19 novembre 2014

Nel Mezzo del Cammin...

Quando gli "enta" bussano alla porta, anche se restii, bisogna aprire e fare anche gli onori di casa...
In effetti non è un problema diventare adulto, il problema è riuscire a convincersi, ogni volta, che la propria età sia quella migliore...
Sarò strano io ma da quando ho memoria sento dire: "ah ma i tot anni sono i migliori, fidati!"...stranamente quel tot è sempre all'incirca l'età di chi ti sta parlando, dispensando perle varie...
Mi trovo, quindi, ad un bivio, o ogni anno che passa migliora sensibilmente la percezione della vita, oppure rende più bugiardi...
Non so verso quale propendere, forse un buon mix fra le due cose...
Diciamo che ogni anno ti sforzi di sentirti meglio e questo sforzo ti porta a convincerti di alcune cose abbastanza poco vere, ma alla fine ci credi...
Affini l'arte della menzogna e ti senti meglio perchè talmente bravo da abbindolare anche te stesso...
Alle fine succede che uno pensa talmente tanto al futuro che il presente se lo perde completamente, quando si volta a riguardare il passato si rende conto che manca qualcosa e va in crisi...
L'età è sempre quella giusta per fare tutto, inizia ad essere un peso se la si vive in funzione di un ipotetico futuro o di un insoddisfacente passato...
Tutta questa manfrina per dire che non è mai troppo tardi per ripartire, basta che se ne abbia la voglia...
Come si legge in un passo di un Libro abbastanza importante e legato alla vita di qualcuno che più o meno alla mia età ha fatto qualcosa di veramente rivoluzionario direi che il succo del discorso è questo:

"...non affannatevi dunque per il domani, perchè il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena..."