Vedete, io l'amavo. Era amore a prima vista, a ultima vista, a eterna vista!

martedì 6 gennaio 2015

Arte + Geometria = L'Impossibile che diventa reale


La concezione, comune, delle cose spesso ci porta a dividerle in insiemi che si intersecano o meno ma che ci aiutano a semplificare le cose creando schemi ed etichette da apporre a questi schemi.
Questi processi mentali ci portano a dire che una persona è bella, buona, cattiva, alta o bassa senza approfondire troppo, come se si volesse apporre un tag per richiamare in modo più immediato i contenuti che abbiamo nella nostra memoria.
Il nostro amico sarà simpatico, questa proprietà lo differenzierà da quello bello e solo in un secondo momento porterà ad esaminare altre caratteristiche secondarie quando si presenterà un altro amico "simpatico".
L'arte è spesso indicata come "creativa" e le scienze come "rigorose" o magari "noiose", comunque, assolutamente lontane dall'essere creative.
Detto che ci sarebbe da ridire anche su questo, è importante andare a considerare i casi in cui questi due grandi insiemi producono elementi condivisi, cioè quei rarissimi esempi, perchè universalmente riconosciuti come appartenenti ad entrambi i mondi (che sono certamente molto schizzinosi e capricciosi), in cui l'arte e la scienza si fondono.
Non parliamo delle nature morte o dei paesaggi bensì di opere in cui lo studio matematico e geometrico che si nasconde a monte è quasi più importante del loro peso artistico, cioè si cerca di rappresentare con una bellezza artistica oggettiva, una bellezza formale scientifica (quindi intrinsecamente oggettiva).
Il nome che meglio di chiunque altro è riuscito in questo complicato intento è sicuramente quello di M.C.Escher, grafico ed incisore Olandese, che ha trasformato la sua ossessione per le tassellature, le simmetrie e le iterazioni in una rappresentazione dell'infinito su un piano finito utilizzando la magia dell'illusione e del paradosso.
Lo studio della simmetria è immediatamente visibile in molte opere, prima intesa come semplice ornamento, poi arricchita da figure reali (come animali) ed infine esplosa nella terza dimensione.
Ma è con strumenti matematici più sottili che si compie la vera congiunzione dei due mondi, il Nastro di Mobius ad esempio.

L'utilizzo della scala di Penrose per realizzare ipotetiche strutture che possano suggerire moti perpetui oppure i dischi di Poincare che sfruttando una geometria iperbolica (non Euclidea) stravolgono l'idea di spazio e di distanza fra punti tendendo all'infinito attraverso l'infinitamente piccolo piuttosto che l'infinitamente grande.

 

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